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Barriere architettoniche, si può fare di più

Le barriere architettoniche rappresentano ancora un problema urgente in Italia, nei confronti delle quali istituzioni e cittadini possono fare di più. In linea d’altronde con i precetti costituzionali dell’art. 3, in cui si afferma che lo Stato è impegnato a rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’eguaglianza”, compresi quelli fisici.

A certificare il ritardo dell’Italia nel rimuovere le barriere architettoniche per le persone con disabilità ci ha pensato il sito Openpolice.it (il link è questo:) in cui vengono analizzati i dati Istat dello scorso anno in merito alla problematica. 

 

Secondo questi dati solo poco più di un terzo delle scuole (34%) è accessibile per le persone con disabilità. In effetti solo il 18% degli istituti italiani è completamente accessibile, non avendo né barriere fisiche né barriere sensoriali. Ma la situazione più grave si registra per le barriere fisiche: in questo caso la situazione è migliore al nord dove i plessi senza barriere risultano il 39%, mentre risulta il 35% per il centro e solo il 29% al Sud. 

 

Sono dati preoccupanti a fronte di un aumento significativo degli studenti disabili in Italia, arrivati a 284mila unità.

Ma le cose non vanno bene neppure per le barriere architettoniche sui mezzi pubblici scolastici: negli ultimi anni solo il 14,4% delle persone con disabilità si è spostato con mezzi pubblici urbani. Per il resto della popolazione il dato arriva al 25,5%.

 

Siamo consapevoli che il problemi nella società italiana sono molteplici,anche alla luce dell’emergenza Covid (come avevamo analizzato qui in precedenza: ). Ma la mancanza di accessibilità risulta particolarmente doloroso, perché colpisce chi già parte svantaggiato. Anzi, si può dire che è la mancanza di accessibilità a far pesare spesso la disabilità. Non parliamo solo disabili, ma anche anziani e infortunati. La politica e le istituzioni, in questo senso, dovrebbero intervenire rapidamente e sanare le irregolarità. Garantendo così appieno i diritti umani che, sulla carta, afferma di difendere.