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Fastidi “digitali”: buon compleanno allo spam!

Quando si parla di e-mail impossibile non pensare a tutta quella posta indesiderata che riceviamo quotidianamente. Posta che si accumula all’interno di una specifica cartella denominata “spam“. Questo termine è poi entrato anche nel nostro gergo comune. Infatti se dobbiamo riferirci a un messaggio che va divulgato a un pubblico vario e vasto è ormai facile pronunciare il verbo “spammare”.

Ma quanti conoscono veramente la storia dello spam, di come è nato? Beh sappiate che proprio oggi le mail più indesiderate dagli utenti compiono la bellezza di 45 anni.

Spam, la seccatura “digitale” per eccellenza

Oltre ad essere, per definizione, il «messaggio indesiderato di posta elettronica, specialmente di natura pubblicitaria», lo spam è indiscutibilmente il messaggio più fastidioso che ci sia. La più grande seccatura digitale mai esistita, insieme ai virus, forse più fastidiosa anche delle telefonate dei call center.

La mail “spam” è nata ufficialmente il 3 maggio del 1978, esattamente quarantacinque anni fa. I computer non erano così diffusi ma nel frattempo era nato l’antenato della rete internet, ovvero l’Arpanet. Il nuovo e innovativo sistema di navigazione della rete era utilizzato soprattutto all’università e in ambiti di ricerca, quindi erano loro gli unici possibili acquirenti di prodotti informatici

Gary Thuerk, l’inventore dello spam

La “grande” intuizione che portò alla nascita dello spam arrivò grazie a un signore di nome Gary Thuerk. Lui lavorava come dipendente dell’azienda produttrice di computer Dec (che successivamente confluì all’interno di HP). L’idea geniale balenata a Thuerk era che tutti coloro che utilizzavano Arpanet erano suoi potenziali clienti e andavano raggiunti. Ma serviva un metodo veloce e istantaneo per contattarli tutti insieme, evitando così di inviare messaggi uno ad uno.

Thuerk preparò quindi un messaggio pubblicitario e lo inviò a 393 recapiti di posta elettronica presenti sulla costa occidentale degli USA, ovvero tutti quelli esistenti in quel momento. Come volevasi dimostrare già all’epoca, però, il messaggio risultò abbastanza fastidioso ai destinatari. Nonostante ciò, questo tipo di pratica è sopravvissuta fino ad oggi, continuando a creare fastidio a miliardi di utenti.

Perchè il nome “Spam”

Fino al 1993, però, queste mail fastidiose non hanno mai avuto un nome vero e proprio. A ideare il nome “spam” fu Richard Depew, moderatore di un newsgroup, ovvero uno spazio virtuale creato su una rete di server interconnessi. L’ispirazione, a quanto pare, gli venne pensando allo sketch della serie tv inglese degli anni ’70 Monty Python.

Depew ricordò una scena in cui una donna provava a ordinare delle pietanze che contengono la «spam», ovvero una popolare tipologia di carne in scatola che deve il suo nome alla crasi delle parole «spiced» e «ham». La protagonista però non riesce mai a proseguire con l’ordine perchè un gruppo di vichinghi che intona in coro «spam, spam, spam» si intromette costantemente. L’obiettivo del riferimento all’interno dello sketch era una vera e propria denuncia nei confronti dello spot pubblicitario della carne, considerato decisamente molto invadente. Proprio come le mail pubblicitarie “spam”.