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Cybersecurity, i social sotto attacco

Cybersecurity, dati social personali rubati. Un problema sempre più attuale. Pochi giorni fa la notizia che 35 milioni di italiani iscritti a Facebook, il 90% del totale nazionale, si sono ritrovati con i loro dati personali in Rete. Senza autorizzazione. È solo una parte della schiera dei 533 milioni di profili hackerati in 100 paesi e resi pubblici in tutto il Mondo nelle stesse ore.

L’Italia, neanche a dirlo, tra i più colpiti: numeri di telefono, e-mail, nomi e cognomi, oltre a date di nascita e indirizzi. I dati sarebbero stati trafugati tra il 2019 e il 2020, ma la notizia è stata resa pubblica solo di recente da parte dell’esperto di sicurezza informatica Alon Gal. La differenza rispetto ad altri furti è importante. Per accedere a queste informazioni non serve essere esperti. Bastano conoscenze informatiche elementari e il database è disponibile senza restrizioni.

È solo l’ultima beffa per gli utenti. Pochi mesi fa fu Telegram al centro della polemica in tema di Cybersecurity: qualcuno aveva creato un bot che, interrogato, forniva numeri di telefono personali associati agli ID Facebook inseriti, e viceversa. E le violazioni della privacy e i tentativi di frode non si contano.

Il Garante della Privacy si è mosso in questo senso richiedendo a Facebook una lista completa dei profili hackerati (in Rete si può consultare il sito haveibeenpwned.com , ma non è ufficiale), ammonendo di usare il meno possibile il telefono personale nelle autenticazioni sui social. Chiamate e messaggi indesiderati infatti possono nascondere tentativi di frode attraverso i dati della sim (sim swapping). Secondo il report ‘Cloud App Security Roundup’, creato dalle statistiche prese da Trend Micro Cloud App, nel 2020 i tentativi di furto di dati, il phishing, sono aumentati di un terzo rispetto all’anno precedente.